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Quando il cliente è in una situazione di difficoltà economica e non rientra nel fido concesso o è in arretrato con le rate, la banca potrebbe passare la posizione del cliente ad “incaglio”!

Con raccomandata postale o p.e.c., la banca avvisa il cliente di questa situazione chiedendo il rientro dell’esposizione e, di solito, l’av

venuta iscrizione nelle banche dati dei cattivi pagatori. Vi informo che per segnalare “ad incaglio” è sufficiente la constatazione del ritardo nei pagamenti.

Cosa comporta l’incaglio bancario?

Se entro il termine indicato (di solito 10-14 mesi) il cliente non provvede al ripristino della normale situazione, la banca potrebbe revocare tutti gli affidamenti e in casi estremi provvedere alla chiusura di tutti i rapporti di conto corrente.

Tenete presente che in alcuni casi la banca potrebbe intimare di rientrare immediatamente!

L’incaglio bancario comporta la temporanea impossibilità per il cliente di accedere al credito, poiché tutti gli istituti di credito hanno accesso a tale sistema informativo, una volta venuti a conoscenza di questa situazione non concederanno più prestiti o affidamenti proprio perchè il rischio di insolvenza da parte del cliente è alto.

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