Non tutti sanno che presso la Banca d’Italia è istituito un archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento (cosiddetta Centrale di allarme interbancaria, CAI).
Quindi in caso di insolvenza, una tra le più comuni cause di “blocco” di una carta di credito, a saldo o revolving, ci possono essere varie conseguenze:
- la banca che ha emesso la carta di credito ne sollecita il pagamento che potrà essere fatto tramite bonifico in una sola soluzione.
- la banca permette di accordarsi su un rientro programmato con il pagamento di rate.
La differenza tra le due situazioni è notevole perché nel primo caso, se si tratta di un primo ritardo, possono non esserci conseguenze. Normalmente le banche che hanno un lungo rapporto con i clienti che sono sempre stati corretti e puntuali nei pagamenti avvisano in bonis e nel giro di qualche giorno la situazione rientra senza che si passi al blocco della carta.
- Insolvenza
Quando si usa questo tipo di carta, a saldo o revolving, il grande rischio è di essere segnalati al CAI (Centrale d’Allarme Interbancaria) in caso d’insolvenza.
L’iscrizione nella CAI dei soggetti a cui sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo di carte di credito e di debito dura 2 anni.
(La Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI) è l’archivio informatizzato istituito presso Bankitalia ai sensi della L. 25.6.1999, n. 205, e del D.lgs. 30.12.1999, n. 507.)